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Visualizzazione dei post da 2016

Sì, è quel periodo dell'anno

1. L'altro giorno, quando sono uscita a passeggio con la tatina e il cane, ho incrociato un signore che ha esclamato soltanto: «Gesù Bambino!», riferendosi evidentemente a mia figlia. Il mio primo istintivo pensiero è stato "Stocazzo!", ma ho taciuto e sorriso e sono andata avanti. Anch'io la notte avevo invocato il nome di Gesù Bambino più volte e sotto svariate forme, animali e non, visto che ero sveglia ogni due ore, anche meno. 2. Quella stessa notte, nelle rare ore di sonno, avevo pure sognato che la mia cara figlioletta diceva le sue prime parole. In lacrime. Strillando. In tedesco. ... Si lamentava, per la precisione, di essere stanca. Io invece già mi figuravo scenari postapocalittici di me che dovevo tradurre ogni suo singolo gorgoglio a tutti i parenti per nulla germanofoni. Premesso tutto ciò, è esattamente questo lo spirito natalizio di cui sono permeata quest'anno. Ieri abbiamo INIZIATO A (e non finito di) comprare i regali. Nel mezzo abb

Un viaggio

Due giorni fa ho compiuto gli anni, e ho detto «Cavoli, di già 33?» ma non me la sono presa, uno perché sono ancora giuovine, due perché mi piace sempre l'età che ho nel momento in cui ce l'ho, e non sono una di quelle che guarda indietro con troppa nostalgia, perché tanto ormai quel che è andato è andato. C'è molta, moltissima voglia di guardare avanti, invece, di fare progetti, immaginare il futuro, cercare stimoli e darsi da fare. C'è molta voglia di migliorarsi a tutto tondo e, soprattutto, di godersi il presente, il più possibile, di fare il possibile per passare giornate sorridenti, che abbiano gioia, voglia di conoscenza, letture, musica, risate, abbracci e baci, regali e molta, molta molta molta autoironia nei momenti di sconforto, ansia, farsiprenderedalpanico. Due giorni fa ho compiuto gli anni e ho ricevuto un set di 3 Moleskine e una penna, e spero questa volta di usarle come si deve (anche perché so bene quanto le Moleskine costino e io le adoro, sia bene

La ripresa, un passo alla volta

Ho ricominciato, un pochino, anzi dovrei dire un pochinino, a lavorare. Mi è stato chiesto se riuscivo a riprendere e con l'aiuto dei parenti sembra essere, entro certi limiti, possibile. Anche se sto ancora allattando al seno a richiesta. Faccio venire qui qualcuno e lavoro. Poi quando Daffy ha fame faccio pausa. Per ora funziona. Ricominciare a leggere un libro, non mi sembra vero. Ricominciare a leggere un libro per lavoro, mi sembra il paradiso. E riprendere a leggere mi ha fatto venire voglia di riprendere a scrivere. Piano piano Dafne conquista un po' di autonomia, e io pian piano riprendo le redini della mia vita. Pensavo avrei sentito delle specie di vertigini, invece ho solo sentito una specie di peso che si leva dalle spalle, un rilassamento muscolare, un sospiro. Come se fino adesso non avessi fatto altro che trattenere il respiro, in attesa. In attesa di cosa, come, quando. E ora piano piano si sta ridefinendo il tutto, e ricomincio a respirare.  Sono di nuovo

Primo di settembre

È arrivato settembre così, senza che me ne accorgessi. Prima di tutto perché fa troppo caldo, e io sto aspettando che il mese diventi quello che è davvero: più fresco, meno estivo, più grigio. Poi perché le 3 settimane di ferie di mio marito sono ahimè volate, e ora sono di nuovo sempre e costantemente con una bimba di 3 mesi appiccicata (tranne ora che – miracolo dei miracoli – dorme). L'estate è stata strana, senza il lavoro nel caldo di giugno e luglio, senza le ferie relax di agosto... ma è stata bella in modo diverso. Abbiamo trascorso qualche giorno a Riva del Garda con i bimbi, e devo dire che sono stata molto bene, Dafne per non avere nemmeno 3 mesi si è comportata benissimo e anche se non mi sono rilassata tanto sono stata felicissima di aver cambiato aria. Data la necessità di trascorrere più tempo a casa ci siamo goduti moltissimo le olimpiadi, e abbiamo fatto qualche bella gita fuori porta qui nel nostro bellissimo Friuli, riscoprendo luoghi come i Laghi di Fusine,

Di nuovo me, un'altra me

I giorni trascorrono tutti simili e tutti diversi, il fatto che sia luglio, caldo e soleggiato probabilmente contribuisce a far sembrare tutto più strano, privo della solita routine, più lento e spaesante. L'orologio mi serve più a vedere quanto poco rispetto gli orari e mi sembra quasi di essere di nuovo a scuola, quando le vacanze estive erano lunghe e non sapevi mai bene che cosa farne. Tranne che quella volta dormivo tantissimo e non avevo una figlia. Però pian piano sono ritornata in me, anche se non è la me di prima. Ho ritrovato un centro, un equilibrio, e anche se a volte mi manca ancora qualcosa, è giusto, anche prima l'equilibrio non era sempre uguale. Insomma, ora sto bene.  La cosa che mi manca di più è lavorare, e mi chiedo davvero come e quando riuscirò a organizzarmi per riprendere in mano le redini. Perché allattare non è una cosa che posso delegare, e ho provato qualche giorno di latte artificiale perché credevo di non averne e alla fine mi sono sentita in

Piangi appena puoi

Premessa : chiedo scusa per essere stata prolissa in questo post, ma a parte averlo scritto a più riprese fra ieri e oggi, non so quanto spesso aggiornerò il blog nei prossimi tempi, e avevo bisogno di prendere contatto con me in qualche modo, e farlo in questo caso equivaleva a darmi alla scrittura. Non ho intenzione di usare il blog per scrivere solo della maternità, d'altra parte vi assicuro che durante le prime settimane è difficile pensare o parlare di altro, perché vieni risucchiata nel vortice delle 3 P (poppate, pannolini, pianti) e anche se ti piacerebbe fare o pensare ad altro, più o meno non ci riesci. Siccome si passano momenti di sconforto mica da poco, in genere durante la notte mentre allatto vado in cerca su Google di un po' di consolazione in post e blog dove altre neomamme si trovano o si sono trovate nella mia stessa situazione. Per non sentirmi sola, per sentirmi più umana, per sentirmi normale. Perché a volte ti viene da pensare "ma sono sol

Una settimana fa

Da una settimana sono mamma. Il 20 maggio alle cinque e mezza, dopo un travaglio che non ve lo racconto, è nata Dafne. Puntualissima come un orologio svizzero. Da una settimana sono mamma, assonnata, stanca, indolenzita, scioccata e... stanca l'ho già detto? Dafne ha la bocca di mio papà (cioè la mia), le orecchie di suo papà, le mie mani e il resto ancora non si capisce.  Io non sono più padrona del mio tempo e delle mie tette, soprattutto, e i primi due giorni a casa (mi hanno dimessa domenica sera) pensavo che sarei diventata matta. Non perché lei pianga o che so io, ma perché è tutto diverso da prima. Tutto. Di punto in bianco noi due diventa noi tre e non è poco. Mi sono sentita sopraffatta e spaventata, ho pensato aspettate un attimo, voglio tornare indietro, ma poi mi è passata, non sono una bambina, io, non posso essere così sciocca.  Il terzo giorno ho cominciato a sentirmi di nuovo umana. Ho ricominciato a sedermi normalmente, i muscoli si sono riattivati, ho r

Lo snervante rush finale

Sarà circa da una settimana che non lavoro e non ce la faccio più. No, forse sono due, ma non riesco nemmeno più a rendermi conto del tempo che passa. Oggi ho una brutta giornata, diamo tranquillamente colpa agli ormoni per questo, ma lasciate che mi sfoghi. L'attesa sa essere snervante, soprattutto se sei abituata a ritmi frenetici e scadenze imminenti. Io con le scadenze lunghe non ci so proprio fare. Aggiungendo che mi sale la pigrizia, che comunque devo riposare, almeno un po', e che quando inizio a fare qualcosa ben presto mi rendo conto di dovermi fermare perché non ce la faccio... be', sì, anche io mi innervosisco.  Oggi ho deciso che un po' me ne frego e mi affatico. In fondo sto bene e al massimo cosa può succedermi? Che partorisco? Ma ben venga, visto che vado avanti da qualche giorno con contrazioni finte che mi fanno pensare di dover andare in ospedale, e che mi stancano parecchio, fra l'altro. Dicevo che sono un po' nervosa, sopportatemi per

Coltivare la pazienza

È arrivato maggio, veloce come il vento. Il tempo è volato e quasi non me ne sono accorta. Ho lavorato molto in questo inizio di anno, ho consegnato l'ultimo lavoro stamattina e poi ho tirato un sospiro di sollievo.  Sono pronta. Sono pronta a cercare di riposarmi, seppure ci sia ancora un progetto in piedi, che però ha consegna fra qualche mese ed è quindi gestibile in modo differente.  Sono pronta anche se pronti non lo si è mai, suppongo. Intanto cerco di imparare ancora a rallentare, a riposare di giorno se di notte ci riesco poco, a mettere davanti me invece degli altri... Per fortuna è da un pezzo che ho imparato a non vivere secondo gli orari, perché a quel che mi dicono fra un po' tanto varrà buttare gli orologi e seguire solo due cose: le necessità della bimba e un po' di istinto. Almeno all'inizio, finché non si ristabilirà un certo ordine (ma si ristabilisce davvero? Me lo chiedo proprio...). Comunque sta arrivando la bella stagione. Finalmente. Ques

25 domande sul cinema e passa la paura

Sono così stanca e sopraffatta dagli eventi e dalle cose da fare che non riesco davvero a mettermi giù e scrivere. Ultimamente scrivo moltissimo per lavoro e quasi nulla per me stessa, ma devo dire che comunque la soddisfazione è tanta e forse, semplicemente, in questo momento non ne ho davvero il bisogno. In ogni caso, per dimostrarvi che sono ancora viva e perché è da tanto che non partecipo a questo genere di giochetti, oggi ho deciso di rispondere alle 25 domande sul cinema, che a quanto pare in questo periodo stanno comparendo un po' su tutti i blog. Io le ho lette stamattina per la prima volta nel blog di Patalice  e ho pensato fossero un buono spunto per rimettermi a scrivere qui. E poi sono io stessa curiosa delle risposte che darò (perché se per alcune domande la risposta mi sorgeva immediata, mi sa che per altre ci devo riflettere un po' sopra). Pronti, partenza, via! 1. Il personaggio cinematografico che vorresti essere Ah, cominciamo bene, mi viene da dire BOH! A

Scivola

Sono stanca. E per la prima volta nella mia vita lo ammetto sul serio. Devo rallentare. Cammino più lentamente anche se canetto tira. Anche se parto con il mio solito passo veloce, poi qualche dolore o un po' di affanno mi costringono a rallentare. Supero ancora gli studenti con lo zaino, che hanno la flemma dell'adolescente indolente, ma comunque procedo più lenta rispetto un tempo. Su tutto, in tutto e per tutto. Non ho smesso di camminare dai 3 ai 5 km al giorno, mai, da quando sono incinta.  Comunque fa bene, passeggiare. Tranne il primo mese perché mi ero storta una caviglia e proprio non potevo. Io, forse non lo sapete, sono quella che deve sempre fare tutto. In questo sono donna fino al midollo. Non mi piace sentirmi da meno, non mi piace delegare. Poi però queste cose si pagano. Niente, sono  ormone-dipendente e la mente viaggia troppo, che s'ha da fare? Ma mi accetto. So di essere quella che vuole fare tutto e che in questo momento, e fra qualche settimana anc

Pace

Naturalmente tutto è andato bene, come quando mi agitavo prima di un esame all'università e poi alla fin fine era quasi una passeggiata. E di passeggiate ora è la stagione, che mi ricarica e mi rende felice, perché sono un po' meno impegnata del solito – all'incirca – e riesco a godermi il mio tempo. E non vorrei fare niente di meglio o di più di questo, se non godermi il mio tempo. Cerco di farlo nel migliore dei modi, sfruttando anche la fortuna di fare un lavoro – più lavori? – che mi piace e il fatto che ormai la scadenza è agli sgoccioli e tutti sanno di dovermi dare un po' di tregua. Fra un po' la tregua me la prendo tutta e me la assaporo con calma, proprio come ho fatto oggi pomeriggio, di ritorno dalla biblioteca, con una pallina di gelato al limone. Mai mangiato gelato al limone prima, ma si sa come cambino i gusti in certi momenti... e allora che gelato al limone sia, fra l'altro con il caldo di oggi pomeriggio non appesantisce e fa sentir bene. Mi

Sistemare la corazza

In questo momento mi sento molto triste. La giornata è bellissima ma io sono agitata, perché nel pomeriggio ho la terza – e potenzialmente ultima – ecografia, quindi come sempre sono in ansia, per la paura che qualcosa non vada bene. È incredibile quanto all'improvviso hai paura che un'altra persona, che quasi ancora una persona non è, anche se forse lo è già tantissimo, stia male, abbia qualche problema, debba vivere qualche difficoltà. Non mi lascio travolgere da questi pensieri, penso positivo, ma una punta di ansia nascosta sotto l'ottimismo ovviamente la provo sempre. E da qui in avanti sarà sempre così, sempre di più. È in questo modo, suppongo, che si comincia a passare da figli a genitori. Vorrei che questo pomeriggio lui potesse essermi accanto, ha fatto il possibile per esserci ma io non gli ho fatto pesare nulla, gli ho detto non preoccuparti, se col lavoro non ce la fai ci vado da sola. D'altra parte alla morfologica, che era la prima vera ecografia in

Della mela, la buccia

Anche a voi capita, quando svuotate un armadio e buttate il vecchio, sistemate il garage e passate in discarica (magari facendo anche più viaggi) di sentirvi poi inspiegabilmente più leggeri? Come se aveste messo ordine nella vostra anima, nella vostra vita, oltre che nella vostra casa? Io avrei bisogno di più tempo per cose del genere, soprattutto adesso che lo spazio mi serve davvero e che non so poi quando avrò di nuovo tempo per questo. Sono un'accumulatrice di cose, per fortuna solo a breve termine, ma prima di decidermi a buttare e riordinare mi devo rendere conto che c'è davvero un gran caos. Un po' è colpa della casa piccola che non permette di avere un posto per tutto – soprattutto per quelle cose che dovrò buttare prima o poi ma che aspettiamo ancora un po' perché non si sa mai – ma anche perché lavoro a casa e non ho uno studio, quindi lo spazio si riduce ancora, accumulo carta che prima di buttare devo essere sicura non mi servirà più e poi, trasferisco d

Di film, domeniche, pioggia, vita... e struzzi

Fra tutti i film visti negli ultimi tempi, senza dubbio Spotlight è il più bello, vero, un pugno nello stomaco, anche, ma un ottimo film. L'abbiamo visto oggi pomeriggio, una domenica piovosa e abbastanza oziosa, che chiamava proprio cinema. Qui sta procedendo tutto bene, anche se non aggiorno il blog da un pezzo: il motivo è che sto lavorando molto ma anche che non ho sempre tanta voglia di mettere in post i miei pensieri... non so bene perché, è solo un periodo che va così. Ho imparato a organizzarmi ancora più di prima, nel senso che mi scrivo in agenda tutto quello che devo fare e cerco di seguire il programma. Un po' lo faccio per non perdermi, un po' per riuscire a fare tutto (e per fortuna funziona) un po' perché ho paura di dimenticarmi qualche pezzo per strada! Devo dire evviva le to do list , io che sono sempre stata molto improvvisatrice e incasinata sto scoprendo sempre più le gioie dei programmi. Pare che mi sarà molto utile anche in futuro questo att

Di paesi, città, amici e vicini

È stato divertente sabato sera uscire con persone che non vedevo da una vita: sto parlando dei miei vecchi compagni di elementari e medie. Ebbene sì, quest'anno sono riuscita a partecipare alla cena di classe, cosa che ultimamente non riuscivo quasi mai a fare, un po' per lontananza un po' perché la vita ci ha portati altrove non a caso, e non a caso abbiamo sempre priorità diverse. Però quest'anno mi sono detta: probabile che la mia vita mondana venga ben presto totalmente compressa, e chissà per quanto tempo, forse meglio approfittarne. È stata una bella serata, di ricordi divertenti, di ritrovamenti inaspettati, ma soprattutto ti fa capire perché ci sono persone che non frequenti più. Niente di strano, né di "cattivo": semplicemente, siamo persone così diverse che non potremmo mai far parte della stessa compagnia. Tranne alcune, che poi sono quelle che rivedo già più spesso e a prescindere da questi eventi, con le altre è ovvio che le cose in comune si

Finalmente una domenica

Eccomi qui, dopo due settimane di molto lavoro e quasi zero relax, finalmente abbiamo avuto un finesettimana che si possa davvero definire tale. A parte il solito pranzo da parenti che vogliono vedere i nipoti, a parte la cena con gli amici che fra una cosa e l'altra non vedevamo da un po', finalmente ieri io e Ale siamo riusciti a ritagliarci una giornata soltanto per noi. Siamo andati a Soave, nonostante la nebbia, abbiamo visitato il castello e mangiato bene, passeggiato e al ritorno mi sono pure comprata un paio di scarpe, visto che ne avevo bisogno. Insomma, una giornata tranquilla ma bella, e anche se un po' la sera ho rimpianto di non aver dormito di più, almeno non mi sono limitata a poltrire tutto il giorno sul divano (cosa che, fra l'altro, amo moltissimo fare). È stato bello finalmente stare un po' per conto nostro, parlare del futuro, gioire per il presente, sbarazzarci dei pensieri e godercela come due innamoratini al primo appuntamento.  La

Servirebbe?

Volevo scrivere prima, è vero, ma fatico a trovare il tempo e forse anche le parole, che non sempre vengono nei momenti in cui vorrei. Per esempio, ieri sera mentre ero sotto la doccia ho preparato un post nella mia mente tutto bello confezionato, ma credete che oggi mi ricordi anche una sola parola di quelle che mi sono passate per la testa? Davvero, no.  Mi ricordo quelle che mi passavano per la testa ieri mattina, quelle sì, però non le scrivo ora e qui perché sarebbero un argomento un po' triste e, francamente, non ne ho voglia proprio per nulla. Ma quelle sono ben fissate e sono certa che non sfuggiranno (e per sicurezza le metterò in bozza da qualche parte...) Ieri ho messo finalmente un po' di soldi nella carta di debito che ho collegata al Kindle, questo significa che posso comprare di nuovo e-book (l'altra carta era scaduta, ci abbiamo messo un po' prima di deciderci a rinnovarla, poi dovevo passare in posta per caricarla e io e la posta abbiamo un rap

Una vita piena

Eccomi qui, sono pronta finalmente per il primo post dell'anno! Ho aspettato perché ieri avevo una visita importante e quindi volevo aggiornare tutti sapendo già qualcosa di più... Ma procediamo con ordine. La fine del 2015 , come sapete, è stata bella e piena di sorprese felici. Abbiamo trascorso delle vacanze piuttosto tranquille, fra cene e pranzi con i parenti, serate con gli amici più cari, soprattutto parlo di quelli che vediamo meno, quelli che vivono all'estero o comunque lontani, quelli che incontrare dopo parecchie settimane è sempre un gran piacere. E quest'anno li abbiamo pure riuniti a Capodanno, due di questi amici, uno di Ale, l'altra mia, così è stato anche più bello. Regali : i regali sono stati belli, anche se quello di mio marito, un cellulare nuovo, mi ha fatto penare per la ricerca di una nano-sim vodafone, visto che erano esaurite in tutti i negozi, e hanno fatto esaurire anche me! Poi sono arrivate le prime cose per il bebè: cuffietta