Passa ai contenuti principali

L'arte di arrangiarsi

L'arte di arrangiarsi ho imparato cos'è perché ho avuto in casa l'esempio di una madre che da sola ha cresciuto due figli, mentre il marito lavorava all'estero e non si vedeva per lunghi mesi. Non ci portava dai nonni, a meno che non fosse al lavoro, e poi, quando la mattina eravamo a scuola e lei lavorava solo mezza giornata non c'era bisogno che passassimo il tempo da altri parenti. E se doveva muoversi di casa, be', ci prendeva su e ci portava ovunque. Pensare che non aveva nemmeno la patente, fino a trent'anni mi pare, e quindi io sul seggiolino davanti della bici, mio fratello su quello dietro e via (e con entrambi sulla bici faceva anche il cavalcavia, una salita mica da poco in condizioni così). E poi ci siamo dovuti un po' arrangiare pure noi: in bicicletta abbiamo imparato a spostarci presto anche per questo. Ad andare a scuola da soli. A danza, atletica o qualunque cosa facessimo. Be', ovvio che le distanze erano minime. A stare a casa da soli senza incendiarla o allagarla.
Quasi quasi mia mamma si è adagiata di più quando noi eravamo ormai grandi e capaci di fare da soli, e con la scusa dei figli si è negata molto, cosa che ora che siamo entrambi fuori casa, per fortuna, è cambiata, visto che adesso quasi ogni fine settimana se ne va in giro da qualche parte (e giustamente!).
Per dire che ieri mattina ho tagliato l'erba. Non l'avevo mai fatto mica per la fatica (minima), ma perché di solito quando qualcuno taglia l'erba io mi devo rinchiudere o comincio a starnutire come non ci fosse un domani. E invece, ho scoperto che sopravvivo: niente attacchi d'asma o cose del genere, devo essere un po' migliorata sotto questo punto di vista. E insomma, abbiamo sdoganato anche questo: posso tagliare l'erba senza chiedere a mio marito. Per stare in tema di giardinaggio, mi sa che mi sono proprio data la zappa sui piedi.
Però mi piace non chiedere aiuto a nessuno, tra l'altro chiedere aiuto non è proprio nelle mie corde: preferisco di gran lunga fare da me. È proprio una questione di orgoglio misto a voler dimostrare a me stessa sempre qualcosa. Che fissa, eh? Ma che soddisfazione, alla fine.
(Un po' come quando ho sostituito
la scheda madre al computer del mio allora-futuro marito, l'unica cosa che ero in grado di fare a un computer sventrato, eppure secondo me ha contribuito a far colpo: a certi uomini piacciono le donne che sanno fare – anche – questo genere di cose :D)

Commenti

Post popolari in questo blog

Ancora

A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non

Sì, anche quest'anno arriva la storia di Babbo Natale

Tant'è che anche questo 2023 se ne sta andando e io arrivo alla fine di questo anno con una sensazione di piacevole sorpresa per ciò che è rimasto e non è andato via nonostante tutto, di meno piacevole rassegnazione per ciò che invece sembra via via sfuggire fra le dita, e di un grande punto di domanda su ciò che mi riserverà il 2024. Ma diciamolo piano, perché le annate pari ci hanno dato gatte da pelare (vedi il 2020, anno bisestile come il prossimo) quindi consiglio una bella ravanata alle parti basse per gli uomini e qualunque sia l'equivalente femminile di un gesto scaramantico per le donne (merda, neanche questo abbiamo, poi dice che il patriarcato non esiste). Qualcuno narra (io, viste le interazioni qui dentro) che ormai la tradizione del nostro Babbo Natale in trouble non possiamo proprio evitarla e pare vada riproposta ogni anno come Una poltrona per due , Trappola di cristallo e Mamma ho perso l'aereo , ma non prima di aver mandato un affettuoso saluto ultraterr

Luminosa e gentile

Oggi ho pranzato tardi, verso le due e mezza, ho alzato la testa dai miei crucci e guardato fuori dalla finestra e la luce calda dell'autunno ormai inoltrato si posava proprio così, luminosa e gentile sulle case di fronte. Stamattina quei crucci, quelli da cui più tardi avrei alzato la testa, mi erano parsi per diversi minuti, forse un'ora, insormontabili, mi erano scoppiati nel petto e avevo pianto, avevo pianto tanto sconvolgendo il mio viso, i miei occhi, faticando quasi a respirare, e indugiando per un millisecondo, forse molto meno, un'unità di misura più infinitesimale, ma comunque, su un orlo di un abisso. Poi però ho fatto il possibile per ricomporre la mia faccia e farla sembrare un po' meno un Picasso, per i pensieri e gli stati d'animo ci vorrà più tempo. Ho fatto cose che dovevo, cose che non avevo voglia ma che mi hanno fatto bene, mi hanno anche un po' distrutta. Non credo sia casuale che proprio oggi a funzionale abbia dovuto fermarmi per qualche