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Visualizzazione dei post da ottobre, 2014

I am Groot

Sarà che ultimamente va un po' così, andiamo alla ricerca della pace in mezzo alla natura, sarà che qui in Friuli da quel punto di vista siamo molto fortunati, sarà che basta prendere la macchina e fare non molti chilometri – in questo caso una trentina scarsa  per arrivare in provincia di Treviso – per trovare posti belli... ieri mattina abbiamo fatto proprio così. Abbiamo approfittato del bel tempo e del cambio dell'ora che ci ha permesso di alzarci meno assonnati del solito e con il bimbo siamo andati a fare questa passeggiata, facilissima, corta e allo stesso tempo molto bella. Le grotte del Caglieron a Fregona sono un piccolo gioiellino a due passi da casa, e se la giornata è bella come ieri, fa risaltare i colori dell'autunno, e all'ora giusta il sole dà quel tepore che basta a farti stare bene. Grotte, ponti di legno, cascatelle e vecchi mulini: peccato aver dimenticato la macchina fotografica a casa ed esserci dovuti accontentare del telefonino per le foto. M

A volte naufraghiamo

A volte le giornate sono lunghe e difficili e stancanti, poi oggi mi sveglio con il pensiero di mille cose da fare e dico: Oddio, non ce la posso fare. Poi però comincio e ci infilo in mezzo anche una passeggiata con canetto, che ieri è stato un po' trascurato da noi padroni cattivi che l'abbiamo lasciato dalla nonna (mia suocera) e dal suo cane (non si amano molto, maschi, si sa...). Oggi la giornata è splendida e luminosa, il panorama bellissimo, le montagne così vicine che sembra di poterle toccare, basta allungare una mano. Passeggio nel silenzio, libero il cane visto che tanto in giro non c'è nessuno, e tutto mi infonde una calma e una pazienza, mentre il sole mi rigenera e mi ridà le forze. Ogni tanto basta questo per ripartire, perché poi so che al rientro ci sono ancora le mille cose da fare (che sono diventate 998 nel frattempo) e la lista è lunga da spuntare, ma siamo umani e siamo anche questo, non siamo sempre soltanto quello che facciamo. Canetto annusa e f

Il teatro dell'assurdo

Insomma è stato un sabato sera fra i più assurdi che io ricordi. Prima di tutto, mai e dico mai tornare a mangiare in un posto che già ti eri ripromesso di evitare PER SEMPRE. La promessa è stata rinnovata, e nemmeno il piacere di passare il tempo in compagnia di – alcune – persone simpatiche mi farà rimettere piede in quella specie di ristorante. Poi, evitare in tutti i modi la compagnia di gente che ti sta sul cazzo. Tra l'altro, noi l'avremmo evitata, ma questi si sono uniti un po' a tradimento. Altra cosa: mettere in chiaro alla gente che non conosco, che conosco poco o anche a quella che conosco, che mi dà fastidio essere toccata: non sopporto quelli che quando ti parlano devono per forza metterti una mano sulla spalla, o darti una gomitata di intesa o cose del genere... Sarò fatta male, ma ho bisogno del mio spazio, altrimenti soffoco. Ricordare che fra i nostri amici quello che beve un po' troppo a una certa ora diventa indifendibile, e dirglielo: sì perché a

L'impero colpisce ancora

Come ho già detto, in qualche modo, scrivendo del buon Stephen, la cosa che mi piace della fantascienza è che usa la fantasia per raccontare la vita, il che è meraviglioso soprattutto per i bambini, che quando parli in modo troppo razionale non capiscono e magari capiscono meglio per metafore. Sabato sera abbiamo guardato il secondo episodio di Star Wars e ci sono due cose che sono arrivate dritte dritte al bimbo, almeno penso. E almeno sul momento, non so poi quanto ci rifletta sopra nei giorni successivi, ma credo pure che lo faccia. La prima è che la Forza è un modo per dire che nella vita se ci credi, se credi nelle tue capacità, ce la puoi fare, se non ci credi abbastanza sei destinato a fallire, per poi magari piangerti addosso. Per quanto riguarda la seconda, invece, dobbiamo ringraziare Yoda che dice a Luke di smettere di pensare e di farsi tante domande. Al che bimbo ha risposto: "Eh, fosse facile!". Così gli ho chiesto: "Perché, tu ti fai tante domande?"

Cambiamenti (più o meno importanti)

Quest'anno ho cambiato palestra. Che è una grandissima cazzata, nel senso, chi se ne frega, capirai che cambiamento... Però devo ammettere che è meno cazzata di quanto possa sembrare. Prima di venire a vivere qui non avevo mai frequentato una palestra o posti simili, la mia sportività nel tempo si era ridotta quasi a zero, aggiungiamoci che odio le piscine e quindi nemmeno a nuotare o a fare aquagym, proprio nulla! Poi sono venuta ad abitare qui, ed era il 2011, un anno che è stato strano più di quanto potessi mai immaginare: è stato l'anno in cui ho lavorato dal notaio odiando in tutto e per tutto quello che facevo, ma anche l'anno in cui è uscito il primo libro tradotto da me, e poi è stato l'anno in cui è morto mio papà, mettendo fine a dodici mesi strani e sofferenti nei quali tutta la mia famiglia sembrava andare avanti galleggiando. Ma è stato anche l'anno in cui per fortuna il contratto dal notaio è scaduto, in concomitanza con l'arrivo di un altro libr

Gli orchi e la paura del buio

Ci sono, sono pronta, credo. Stephen King, gli incubi, la fantascienza, pensa uno. Stephen King e l'infanzia, penso io. Ecco, quando si avvicina l'estate, quando leggo dei racconti per ragazzi, quelli con il target d'età 11-13 anni, quando penso alle avventure di Tom Sawyer e Huck Finn, e quando penso a molte delle storie di Stephen King trovo che siano tutti accomunati da questo: l'infanzia, ragazzini che crescono, le loro paure e le loro avventure. Ma soprattutto, la profonda amicizia che li lega e che li aiuta a superare le difficoltà. Io trovo che non si parli mai abbastanza della dolcezza e della delicatezza con cui Stephen King racconta l'infanzia: certo, dolcezza e delicatezza non sembrano le parole giuste quando si parla del Re del Brivido, eppure lo sono. Ed è proprio qui che sta il trucco: tanta è l'innocenza dei suoi piccoli o giovani protagonisti, tanto grande è l'incubo che devono affrontare. Il fatto è che quando si è bambini si rischia di

Aggiornamenti & deliri

Dunque, il compleanno è andato benissimo anche se, udite udite, venerdì mattina mi sono svegliata con un po' di tosse. Che poi da domenica si è trasformata in un raffreddore colossale e ancora oggi sono qui fra fazzoletti e colpetti di bronchi. Ma sto meglio. Venerdì sono andata da mamma a pranzo (mi aveva fatto lo strudel, mitica mami) e venerdì sera abbiamo nell'ordine: bevuto un veloce aperitivo, mangiato sushi al sushi wok di quelli col nastro trasportatore (al bimbo il sushi ha fatto schifo "Ma non si può cucinare?" ha chiesto, ma il nastro trasportatore e le chele di granchio fritte gli sono piaciuti), poi Star Wars ! Ci è piaciuto moltissimo, non vediamo l'ora di vedere gli altri episodi e io sono stata molto entusiasta della mia serata di compleanno. (Da venerdì sera ho un debole per Harrison Ford, che prima d'ora non mi era mai piaciuto granché, e naturalmente anche per Chewbacca.) Sabato sera ho offerto l'aperitivo agli amici che mi hanno r