Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2014

Cin cin!

Eccomi qui, dopo un po' di assenza, pronta a farvi gli auguri di buon Natale. Fra lavoro infinito, regali da fare e un weekend fuori porta, prima d'ora proprio non ce l'ho fatta a scrivere, e anche adesso lo sto facendo solo per amore vostro, quindi vi prego di apprezzare lo sforzo! Ma ho solo questo momento per farlo, perché fra impacchettamenti da finire, biscotti da preparare, partita IVA da aprire (sì, fra le varie farò anche questa) il tempo stringe, che dico, è proprio di una taglia in meno! L'anno scorso il periodo natalizio è stato molto bello, spero che quest'anno si ripeta, anzi, vi dirò, magari ora mi porto una sfiga bestiale, ma è da inizio dicembre che il clima natalizio ci sta facendo divertire moltissimo. Non pensavamo di arrivare alla vigilia con i regali già pronti e invece ce l'abbiamo fatto, e senza nemmeno impazzire, anzi, io mi sono divertita, cosa che di solito non succede più di tanto. Quindi mettiamola così: comunque vada, finora ho pens

Babbo Natale molto incazzato (... come ogni anno)

Ormai è la tradizione natalizia di questo blog, e non servono molte introduzioni. A me questa storia fa sempre parecchio ridere, e spero che qualcuno che ancora non la conosce passi di qua e si diverta un po'. Billy Bob mi pareva a tema. « Per Babbo Natale non era il giorno giusto. L’idea di farsi tre o quattro volte il giro del pianeta, gridando “ho ho” a Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Donner, Blitzen e Rudolf e scarrozzare per il cielo lasciandosi dietro una scia di sbriluccicanti freschi fosforescenti gli era sempre piaciuta, in fondo. Era come la notte della prima, e il tutto era molto hollywoodiano, compresa quella schifosissima Cacca Cola che lo costringevano a bere negli spot in TV. Ma quest’anno era diverso: peso sullo stomaco, sicuro che il costume rosso con il pelo bianco gli avrebbe tirato sul sedere e sulla pancia anche più dell’anno prima. Comunque sia, pensò, c’è una pipinara che mi aspetta e non posso deluderli. Ed ecco che Santa scende nella s

Volevo essere una tartaruga

Sono state le due settimane più lunghe della mia vita, credo. Sono reduce da un tour de force di correzioni di circa ottomilamilionidimiliardi di libri e non mi sembra vero aver appena consegnato le ultime correzioni. Come disse Forrest Gump alla fine della sua corsa: "Sono un po' stanchina". Aggiungiamoci gli articoli settimanali e (solo metà degli) esercizi per il corso di Indesign e il quadro è completo. Ora mi mancano "solo" quindici articoli per le settimane di vacanza natalizia (sperando che sia vacanza) da finire entro domenica ed è fatta. Vedo la luce in fondo al tunnel, sì la vedo. Nel mezzo sono riuscita quantomeno a infilare una pausa per fare tutti insieme l'albero di Natale e un pranzo dal suocero per festeggiare il compleanno del bimbo. Senza queste pause credo sarei potuta impazzire! Ora che v'ho tediato con il racconto delle mie fatiche che manco Asterix, sorseggio il mio caffè e cerco di organizzarmi la giornata. Ho bisogno di una pa

Quaderno d'idee

Lavoro, leggo, scrivo, ultimamente non faccio altro quasi ininterrottamente. Poi ieri ho iniziato a buttare già delle idee su un quaderno che spero diventerà il mio prezioso alleato del 2015. Invece di un diario, mi sono detta, ecco un altro modo per mettere giù a casaccio tutto quello che mi passa per la testa. Senza date, senza obblighi, ma a portata di mano quando devo acchiappare un'idea e cercare di non dimenticarla, ma senza badare troppo alla forma e se è un'idea stupida o meno. Sono molto felice di aver fatto questa scelta, mi sembra di avere una specie di braccio destro, ora. Il mio piccolo quadernino delle idee, un'estensione del mio cervello, un archivio. Quante cose per un oggettino piccolo e inanimato! Soprattutto adesso che devo rimandare qualunque cosa non sia di ambito lavorativo perché obiettivamente NON CE LA FACCIO (nemmeno a impratichirmi con Indesign, e questo mi rompe parecchio, ma ragazzi, io dopo le 10-11 di sera sono fuori dai giochi, risento dell

december i'm in love

Visto che ieri ho elogiato il mese di dicembre, ho deciso di partecipare a questa specie di contest (vediamo un po' come sto messa a costanza...) e pubblicare una foto al giorno fino al 31 dicembre. Si tratta del contest #ptitzelda2014 che ho scoperto un po' casualmente grazie a un'amica, e posso considerarlo un buon allenamento per il mio progetto che vorrei iniziare l'anno prossimo e di cui ancora non ho deciso nulla (ma forse sarà incentrato sulla scrittura più che sulle foto, però non anticipo niente perché davvero non ho ancora deciso niente). Le regole per partecipare a ptitzelda2014 le trovate qui Anche se ormai è il 2 nulla vieta di cominciare un po' in ritardo (credo almeno!), quindi se qualcuno/a vuole unirsi, ben venga. Ciao ciao! #december #autumn #almostwinter #zeldawasawriter #ptitzelda2014 #ptitzelda2014day2 Una foto pubblicata da Michela (@michelagregoris) in data: Dic 12, 2014 at 3:18 PST

In punta di piedi

È il 1° dicembre, è un lunedì, sa tutto di inizio anche se è l'ultimo mese dell'anno e ci si avvicina alla fine. Niente bilanci, visto che non li faccio mai? Forse ne varrebbe quasi la pena, quest'anno, che è stato uno degli anni più assurdi, credo, della mia vita. Ho girato la pagina a dicembre, e il mio bellissimo Sketchy Calendar esordisce con un bel "party time!". Sì, è un mese di festeggiamenti, ma prima io devo fare più o meno l'impossibile e all'incirca entro il 14 dicembre (forse anche prima, se quel fine settimana decidiamo di andare via). Quindi mettiamola così: dicembre ti voglio molto bene ma allo stesso tempo ti temo parecchio. Ammetto che non vedevo l'ora arrivasse questo mese, perché mi piacciono i regali, adoro le vacanze, adoro quando gli altri sono in vacanza e mi girano attorno mentre lavoro (sì, a volte succede. No mi correggo, succede sempre) e poi si rivedono gli amici che non si vedono mai e c'è aria di coccole al calducc

Coffee Break

Aggiornamento rapido nell'attesa che venga su il caffè: Compleanni e Natale in vista, quindi regali a cui pensare, oltre a cene, rivedere amici, parenti, conoscenti, animali. Molto lavoro da fare e poco tempo: eppure continuo a perderne e a procrastinare come un'adolescente con gli ormoni in subbuglio, anche se i miei ormoni sono assolutamente al loro posto. Compiti per casa: aggiungiamoci pure i "compiti" da fare per il corso di Indesign. E io sto qui a scrivere un post striminzito sul blog per dissetare la mia voglia di aggiornarlo, quando avrei un milione di altre cose più urgenti, e nel contempo vorrei pure scrivere di più... Anche quest'anno ho già programmato il post di Natale, invece, così non ci penso più. La storiella del Babbo più famoso del mondo incazzato nero arriverà il 15 dicembre... oh, le tradizioni sono tradizioni, e io non posso più pensare di non ripubblicarla ogni anno. (Sono PEGGIO degli adolescenti, I know.) Prometto che quando a

Colori caldi

Questo fine settimana abbiamo festeggiato il compleanno di un carissimo amico di mio marito, al quale ormai sono affezionata anch'io, abbiamo mangiato baccalà e polenta, filetto di merluzzo con patate e seppie in umido, tre tipi di torta oltre ad aver bevuto dell'ottimo vino bianco. Tutto merito della mitica mamma di questo amico (tranne per il vino, lì l'esperto è il mio uomo), una donna simpatica e forte, almeno è questa l'impressione, dato che era circa la seconda volta che la vedevo. Mentre fuori pioveva a dirotto, noi al calduccio a mangiare come una vera famiglia, anche se di amici... una cosa bellissima. Ieri io e Ale invece ce ne siamo andati sul Collio ad assaggiare vini e comprare bottiglie di bianco, ma soprattutto, perché stavolta il vero intento era questo, ad ammirare questa bellissima zona della nostra regione nei suoi colori autunnali. Al tramonto, era un'esplosione di rossi, arancioni e gialli, e tuffarsi lì in mezzo, percorrendo le stradine strett

Pioggia e biscotti

Quella appena trascorsa è stata una settimana molto ricca, anche se un po' pesante, ma che si è conclusa nel complesso bene. In particolare, ho iniziato il mio corso di Indesign, e ho conosciuto due ragazze della mia città e più o meno della mia età che lo frequenteranno assieme a me. Le persone nuove che entrano nella tua vita segnano sempre una sorta di svolta, per quanto piccola, e io ne sono molto felice. Questo fine settimana ho festeggiato il compleanno di un'amica con un'uscita a quattro, e siccome lei abita a Parigi e quindi ci vediamo abbastanza poco, le ho fatto un regalo che in pochissimo tempo e con pochissimi soldi credo sia riuscito a centrare nel segno. A volte non c'è bisogno di molto: in questo caso, una foto di noi due insieme e una bella cornice nella quale inserirla, così che se la possa portare nel suo appartamentino parigino. Per il resto moltissimissima pioggia e parecchi biscotti: avendo avuto a sprazzi ore di libertà lavorativa, mi sono cime

Vita da cani

Siccome sto avendo giorni di down lavorativo, ecco che cosa succede: ho più tempo per me, e il più tempo per me mi fa rendere conto quanto leggere tanto – per lavoro – mi inibisca dallo scrivere. Perché appena ho un po' di tempo in più per me, dopo qualche attimo di confusione, mi prende la voglia di scrivere e scrivere continuamente. Ieri invece ho fatto zapping fra vari blog che mi piacciono, e penso di essere approdata a una decisione. Nel 2015 proverò anch'io a seguire un progetto per il blog della durata di un anno, non so ancora con precisione quale, ma ho due mesi per organizzarmi. Ma sapete perché vorrei farlo? Prima di tutto perché voglio dare una direzione ai pensieri che riverso qui (anche se ovviamente continuerò a scrivere quello che mi passa per la testa quando mi passa per la testa) e poi perché, per un bizzarro motivo che ancora non so, cani e padroni si somigliano sempre. Che c'entra il cane, direte voi? Ora ve lo spiego. Quando ho passato un pomeriggi

Tradizioni

Quando ero piccola il carnevale mi piaceva molto, innanzi tutto per le frittelle e i crostoli (lo so, non mi smentisco mai) ma anche perché mi divertivo a travestirmi, almeno fino a una certa età. Non che partecipassi a sfilate o cose del genere, a tanto non arrivavo, ma era bello andare per un giorno a scuola in maschera, e soprattutto non fare scuola. Si ingurgitavano livelli di zuccheri inauditi fra bibite e dolci e poi, se la giornata era bella, si trascorreva il tempo in cortile fra coriandoli e stelle filanti. Di fatto quando poi ho scoperto il significato del carnevale, della giornata in cui si "sovvertiva l'ordine" questa festa così punk mi è piaciuta anche di più. Mia madre, dotata di ben poca fantasia, non mi ha mai coinvolta particolarmente nella creazione di un vestito, più che altro si riciclavano quelli di mio fratello prima e quelli di mia cugina poi, quindi non mi sono mai vestita da principessa, per fortuna, ma da arlecchino, pagliaccio, indiana, cow-gir

I am Groot

Sarà che ultimamente va un po' così, andiamo alla ricerca della pace in mezzo alla natura, sarà che qui in Friuli da quel punto di vista siamo molto fortunati, sarà che basta prendere la macchina e fare non molti chilometri – in questo caso una trentina scarsa  per arrivare in provincia di Treviso – per trovare posti belli... ieri mattina abbiamo fatto proprio così. Abbiamo approfittato del bel tempo e del cambio dell'ora che ci ha permesso di alzarci meno assonnati del solito e con il bimbo siamo andati a fare questa passeggiata, facilissima, corta e allo stesso tempo molto bella. Le grotte del Caglieron a Fregona sono un piccolo gioiellino a due passi da casa, e se la giornata è bella come ieri, fa risaltare i colori dell'autunno, e all'ora giusta il sole dà quel tepore che basta a farti stare bene. Grotte, ponti di legno, cascatelle e vecchi mulini: peccato aver dimenticato la macchina fotografica a casa ed esserci dovuti accontentare del telefonino per le foto. M

A volte naufraghiamo

A volte le giornate sono lunghe e difficili e stancanti, poi oggi mi sveglio con il pensiero di mille cose da fare e dico: Oddio, non ce la posso fare. Poi però comincio e ci infilo in mezzo anche una passeggiata con canetto, che ieri è stato un po' trascurato da noi padroni cattivi che l'abbiamo lasciato dalla nonna (mia suocera) e dal suo cane (non si amano molto, maschi, si sa...). Oggi la giornata è splendida e luminosa, il panorama bellissimo, le montagne così vicine che sembra di poterle toccare, basta allungare una mano. Passeggio nel silenzio, libero il cane visto che tanto in giro non c'è nessuno, e tutto mi infonde una calma e una pazienza, mentre il sole mi rigenera e mi ridà le forze. Ogni tanto basta questo per ripartire, perché poi so che al rientro ci sono ancora le mille cose da fare (che sono diventate 998 nel frattempo) e la lista è lunga da spuntare, ma siamo umani e siamo anche questo, non siamo sempre soltanto quello che facciamo. Canetto annusa e f

Il teatro dell'assurdo

Insomma è stato un sabato sera fra i più assurdi che io ricordi. Prima di tutto, mai e dico mai tornare a mangiare in un posto che già ti eri ripromesso di evitare PER SEMPRE. La promessa è stata rinnovata, e nemmeno il piacere di passare il tempo in compagnia di – alcune – persone simpatiche mi farà rimettere piede in quella specie di ristorante. Poi, evitare in tutti i modi la compagnia di gente che ti sta sul cazzo. Tra l'altro, noi l'avremmo evitata, ma questi si sono uniti un po' a tradimento. Altra cosa: mettere in chiaro alla gente che non conosco, che conosco poco o anche a quella che conosco, che mi dà fastidio essere toccata: non sopporto quelli che quando ti parlano devono per forza metterti una mano sulla spalla, o darti una gomitata di intesa o cose del genere... Sarò fatta male, ma ho bisogno del mio spazio, altrimenti soffoco. Ricordare che fra i nostri amici quello che beve un po' troppo a una certa ora diventa indifendibile, e dirglielo: sì perché a

L'impero colpisce ancora

Come ho già detto, in qualche modo, scrivendo del buon Stephen, la cosa che mi piace della fantascienza è che usa la fantasia per raccontare la vita, il che è meraviglioso soprattutto per i bambini, che quando parli in modo troppo razionale non capiscono e magari capiscono meglio per metafore. Sabato sera abbiamo guardato il secondo episodio di Star Wars e ci sono due cose che sono arrivate dritte dritte al bimbo, almeno penso. E almeno sul momento, non so poi quanto ci rifletta sopra nei giorni successivi, ma credo pure che lo faccia. La prima è che la Forza è un modo per dire che nella vita se ci credi, se credi nelle tue capacità, ce la puoi fare, se non ci credi abbastanza sei destinato a fallire, per poi magari piangerti addosso. Per quanto riguarda la seconda, invece, dobbiamo ringraziare Yoda che dice a Luke di smettere di pensare e di farsi tante domande. Al che bimbo ha risposto: "Eh, fosse facile!". Così gli ho chiesto: "Perché, tu ti fai tante domande?"

Cambiamenti (più o meno importanti)

Quest'anno ho cambiato palestra. Che è una grandissima cazzata, nel senso, chi se ne frega, capirai che cambiamento... Però devo ammettere che è meno cazzata di quanto possa sembrare. Prima di venire a vivere qui non avevo mai frequentato una palestra o posti simili, la mia sportività nel tempo si era ridotta quasi a zero, aggiungiamoci che odio le piscine e quindi nemmeno a nuotare o a fare aquagym, proprio nulla! Poi sono venuta ad abitare qui, ed era il 2011, un anno che è stato strano più di quanto potessi mai immaginare: è stato l'anno in cui ho lavorato dal notaio odiando in tutto e per tutto quello che facevo, ma anche l'anno in cui è uscito il primo libro tradotto da me, e poi è stato l'anno in cui è morto mio papà, mettendo fine a dodici mesi strani e sofferenti nei quali tutta la mia famiglia sembrava andare avanti galleggiando. Ma è stato anche l'anno in cui per fortuna il contratto dal notaio è scaduto, in concomitanza con l'arrivo di un altro libr

Gli orchi e la paura del buio

Ci sono, sono pronta, credo. Stephen King, gli incubi, la fantascienza, pensa uno. Stephen King e l'infanzia, penso io. Ecco, quando si avvicina l'estate, quando leggo dei racconti per ragazzi, quelli con il target d'età 11-13 anni, quando penso alle avventure di Tom Sawyer e Huck Finn, e quando penso a molte delle storie di Stephen King trovo che siano tutti accomunati da questo: l'infanzia, ragazzini che crescono, le loro paure e le loro avventure. Ma soprattutto, la profonda amicizia che li lega e che li aiuta a superare le difficoltà. Io trovo che non si parli mai abbastanza della dolcezza e della delicatezza con cui Stephen King racconta l'infanzia: certo, dolcezza e delicatezza non sembrano le parole giuste quando si parla del Re del Brivido, eppure lo sono. Ed è proprio qui che sta il trucco: tanta è l'innocenza dei suoi piccoli o giovani protagonisti, tanto grande è l'incubo che devono affrontare. Il fatto è che quando si è bambini si rischia di

Aggiornamenti & deliri

Dunque, il compleanno è andato benissimo anche se, udite udite, venerdì mattina mi sono svegliata con un po' di tosse. Che poi da domenica si è trasformata in un raffreddore colossale e ancora oggi sono qui fra fazzoletti e colpetti di bronchi. Ma sto meglio. Venerdì sono andata da mamma a pranzo (mi aveva fatto lo strudel, mitica mami) e venerdì sera abbiamo nell'ordine: bevuto un veloce aperitivo, mangiato sushi al sushi wok di quelli col nastro trasportatore (al bimbo il sushi ha fatto schifo "Ma non si può cucinare?" ha chiesto, ma il nastro trasportatore e le chele di granchio fritte gli sono piaciuti), poi Star Wars ! Ci è piaciuto moltissimo, non vediamo l'ora di vedere gli altri episodi e io sono stata molto entusiasta della mia serata di compleanno. (Da venerdì sera ho un debole per Harrison Ford, che prima d'ora non mi era mai piaciuto granché, e naturalmente anche per Chewbacca.) Sabato sera ho offerto l'aperitivo agli amici che mi hanno r

Muri

Ci sono delle cose che mi fanno arrabbiare moltissimo, per esempio il poco rispetto per i sentimenti degli altri, l'inflessibilità a tutti i costi, la convinzione di sapere da soli cos'è il meglio invece di confrontarsi con l'altro. Credo siano tutte cose che denotano una profonda insicurezza di sé, ché nascondersi dietro a una rigidità mentale a volte del tutto fuori luogo è solo un modo per erigere un muro. Facile vivere dietro un muro senza lasciare spiragli, senza lasciare che qualcuno possa un giorno arrivare a toglierti quelle certezze che piano piano ti sei costruito da solo, finendo per isolarti. Perché poi è questo che succede: non aprirsi agli altri ti fa stare in cima a una serie di convinzioni che sono diventate solide e dure come fossili, ormai, calcificazioni malriuscite perché se poi scopri di esserti arrampicato su una serie di assiomi del tutto errati, cosa fai? Io ho sempre pensato che invece ci vuole molto, molto più coraggio saper correggere il tiro, sa

Storie e testi e cose varie

Con settembre ricomincia tutto: è più o meno come quando andavi a scuola, senza però la scuola. Pure se hai lavorato anche ad agosto, settembre è sempre settembre. Mi piacerebbe, ogni tanto, dover tornare a scuola, ma con la consapevolezza di ora. Ho ricominciato la palestra, ho ricominciato con la quotidianità, lui non è più in ferie quindi tutto quello che gli facevo fare ora tocca di nuovo farlo a me... più o meno. Ricominciamo a coprirci, ad aggiungere coperte al letto e ad accendere le luci un po' prima. Le ore sono le stesse, ma sembrano di meno. Abbiamo più cose da fare, o semplicemente il buio ci fa venire sonno prima. E poi si avvicina il mio compleanno, e io sono felice. Anche se il regalo mi è già arrivato ieri (perché ordinato via internet troppo presto per paura che qualche intoppo lo facesse ritardare!) io sono felicissima. Intanto perché il regalo, espressamente richiesto da me, è il Kindle Paperwhite! E sono già in fase "adesso smanetto finché non mi stanco&

Domeniche e camminate

Spero che a nessuno dispiaccia se ho cambiato veste al blog, ma mi ero stancata di quella vecchia e avevo voglia di dare un po' di aria alle parole che lascio qui. Così mi sembra più morbido, e anche più rilassante, potere del verde, suppongo. Il potere rilassante del verde, d'altra parte, è innegabile e infatti ieri pomeriggio ci siamo lasciati convincere dal cielo che ci ha graziati con una pausa dalla pioggia, e abbiamo passeggiato in montagna, una salita abbastanza ripida ma di meno di un'ora e una ridiscesa da meno ancora, ma ci è bastato, in fondo avevamo bisogno di aria fresca, di stancare i muscoli delle gambe, di riempirci di fango e di rifarci gli occhi con un po' di natura. Il cane ci ha ringraziato con tantissime feste, una volta arrivati alla chiesetta di San Lorenzo, sopra Maniago, che era la nostra meta, dove, ancora non pago della sgambettata fin lassù, ha corso nel prato come un matto. Tutte cose semplici, tutte cose che ci hanno fatto un gran bene.

Piante grasse

Se dovessi raccontare la mia storia d'amore, allora dovrei iniziare con una pianta grassa. Proprio così, niente rose rosse né fiori di campo, ma una pianta grassa. A essere sincera l'immagine non mi dispiace, perché le piante grasse durano nel tempo, senza troppi sacrifici ma con una cura costante. Così voglio la mia storia d'amore, senza sacrifici ma con una cura costante, forte, resistente, che anche se non la guardi per un po' di tempo perché sei preso da tutti gli impegni della vita, poi quando ti giri, la sera, è ancora lì. C'è. E così ci siamo conosciuti, a una festa di carnevale, io con la mia amica lui con i suoi amici. La cosa buffa è che non l'avevo notato. Non l'avevo proprio visto. Lui però aveva visto me. Ero fuori con la mia amica  a fumare l'ultima sigaretta prima di andare, e lui si è seduto con noi... e abbiamo parlato di quella pianta grassa in centro al tavolino. E poi di qualcos'altro che non ricordo. I suoi occhi, questo ricor

Lezioni

Solo facendo cose nuove si imparano cose nuove, e basta cambiare un minimo, apparentemente insignificante tassello della propria vita per sentirsi diversi e per riconsiderare il proprio tempo. O le proprie conoscenze. E un sacco di altre cose. Imparare è una delle cose più belle che possano esistere, senza cosa saremmo, poi? Per questo senti il bisogno di vedere posti nuovi, dove non sei mai stato, prendere un aereo se non l'hai mai fatto, una barca se non ci sei mai salito, un treno in un paesaggio nuovo e diverso. O anche solo parlare con qualcuno di cui non sai ancora niente. Che poi impari qualcosa di nuovo su di te. In Scozia ho imparato che il viaggio a volte è più importante e bello della meta. Macinare chilometri in auto in mezzo a paesaggi stupendi era la meta. In Liguria ho imparato ad ascoltare la voce del mare. A casa ho imparato che sto davvero bene con me stessa e spero che questo duri più a lungo possibile. E ho imparato che si può stare vicini alle persone an

Regali

Così abbiamo finalmente visto le Cinque Terre, che era una meta ambita da un po': visto che ormai quest'anno era stato già un gran regalo quello di poter andare a visitare la tanto agognata Scozia, e visto che ancora qualche soldo per uno sfizio ci rimaneva, abbiamo trascorso 3 giorni in Liguria. Naturalmente il tempo è stato abbastanza merda, o meglio: il primo giorno, di cui avevamo a disposizione solo il pomeriggio, siamo riusciti a rilassarci in spiaggia e a fare il bagno, il secondo pioggia e quindi abbiamo dovuto rinunciare a visitare i paesi delle Cinque Terre in battello, accontentandoci di raggiungerli in treno (affollatissimo), il terzo giorno tempo bellissimo ma mare troppo mosso e non c'erano ancora battelli, così abbiamo dovuto rinunciare a visitare Porto Venere... ma abbiamo preso il sole in riva al mare ascoltando le onde che si infrangevano con una certa forza contro gli scogli... ed è stato davvero terapeutico. Poi questa settimana abbiamo trascorso qualch

Crepe

Una cosa divertente che non farò mai più è il reportage di David Foster Wallace da una nave durante una crociera extralusso ai Caraibi. Argomenti: divertimento di massa, lusso. Stile: umoristico e satirico. Il posto giusto nel quale immergermi in questo momento quando ho voglia di leggere. Ecco una delle sue parti migliori: «Ma la mia parte infantile è insaziabile – e anzi, la sua essenza, il suo Dasein o quant'altro, sta proprio nella sua insaziabilità a priori. [...] la mia insaziabile parte infantile non farà che accrescere la soglia di soddisfazione fino a conseguire di nuovo la sua omeostasi di grave insoddisfazione. [...] Infatti il mercoledì sono perfettamente consapevole del fatto che la ventola dell'aria condizionata nella mia cabina fischia (e anche forte ), e che sebbene io riesca a spegnere il reggae di sottofondo dell'altoparlante in cabina, non posso certo spegnere la voce dell'altoparlante del corridoio 10, che è anche più forte. Ora faccio caso al fa

E basta

Se sapessi disegnare rappresenterei come un'ombra nera e indistinta, con un ghigno osceno e due mani sporgenti questa cosa qui. Questa cosa che non so come altro chiamare se non schifo. Ecco. Un'ombra nera che da sotto il terreno sporge e ti afferra le caviglie e cerca di tirarti giù. In questo momento, l'ombra afferra le caviglie del mio uomo e lo fa vacillare parecchio. Le mie le afferra ma ancora riesco a stare ben su, anche se le sento serrate e pesanti abbastanza da raddoppiare la fatica dei passi. Qualcuno vicino a noi, invece, è stato atterrato dall'ombra così, di punto in bianco. Si rimetterà in piedi, glielo auguro e lo so con certezza, ma al momento è stata atterrata. E non si rimetterà in piedi con un balzo, dovrà arrampicarsi a fatica, e sarà dura. La merda è merda ed è inutile stare qui a dire che supereremo anche questa e andrà tutto bene e staremo vicini. La merda è merda e ora una persona ci deve nuotare fino al collo, e noi solo da riva, ma con i pied

Alieni

Per lavoro ho letto un libro davvero interessante, per quanto la storia possa essere vagamente assurda. E ne posso parlare perché è un libro che è già uscito qualche anno fa. Un bambino extraterrestre viene sulla Terra in un programma di scambio, e dovrà vivere per 10 anni con una famiglia terrestre. E l'assurdità non sta in questo, ma nel comportamento dei terrestri: il primo problema, da cui poi derivano tutti gli altri, è il sesso. Non si sa se il bambino proveniente dal pianeta Deneb, Mo, sia maschio o femmina, perché nel suo pianeta la cosa si viene a sapere solo molti anni dopo (quando il bambino ne ha 50, ma il tempo su Deneb passa in modo diverso che sulla Terra) e insomma, nessuno sa come comportarsi con Mo. A quale scuola andare, quali vestiti comprare, come arredare la camera? La cosa non sembrerebbe porre grossi problemi, almeno a me, però poi si vede bene come ragionano le famiglie con cui ha a che fare Mo: mentre ai maschi tutto è permesso (tranne commuoversi o b

Belle cose

Quest'anno non è un anno semplice, per tanti motivi, e nonostante questo ci siamo sposati, anche se i mesi che hanno preceduto il matrimonio non sono stati sempre gioiosi, tutt'altro; ci sono state cose che ci hanno reso tutto un po' più complicato, ma forse è proprio per questo che è stato il momento giusto, perché quando va tutto bene è facile essere felici insieme. A parte questi anni di convivenza, abbiamo forse ancor più negli ultimi mesi avuto modo di fare il nostro corso prematrimoniale: sì, un corso che abbiamo fatto non con un "esperto", ma con la vita. Abbiamo visto che ci sappiamo sostenere a vicenda, che in fondo è quello che dobbiamo fare, null'altro. E continuiamo a sostenerci, soprattutto adesso che Ale vive un momento abbastanza difficile e mentalmente impegnativo, complicato. Che si debba rilassare, questo è certo, ma capisco anche bene il motivo per cui non ci riesce e sono qui a fargli sapere che io lo sostengo. Non è bello, per certi vers

Se le cose fossero sempre facili, basterebbero gli stupidi

Di recente ho letto una cosa vera assai, e la sintetizzerei così: sottolineare le difficoltà che si affrontano per fare le cose non ti rende santo, ti rende soltanto un lamentoso in cerca di approvazione e consolazione. Fare le cose per come è giusto che vadano fatte nonostante le difficoltà che si possano incontrare, ma senza risparmiarsi e senza lamentarsi, questo ti rende una persona che sa il fatto suo e che avrà qualcosa da dare e da insegnare. E poi i risultati si vedono. E non ho altro da aggiungere sull'argomento.

Viaggio di nozze

Dopo lo scambio degli anelli abbiamo avuto qualche giorno di riposo, il compleanno di Ale festeggiato un po' in velocità perché dovevamo partire, la partita deludente dell'Italia e infine finalmente in viaggio verso la Scozia. L'avevamo tanto sognata e finalmente ce la siamo regalata: è stato un viaggio bello, ricchissimo di cose, talmente tante che sembra essere durato più di quel che è durato e talmente soddisfacente che eravamo perfino contenti di tornare. Ecco il tragitto: Edimburgo (2 giorni), poi abbiamo noleggiato un'auto e siamo andati prima a Stirling dove abbiamo visitato il castello, poi abbiamo proseguito costeggiando il Loch Lomond e attraversando i Trossachs, finché siamo giunti a Fort William. Qui abbiamo pernottato e poi siamo ripartiti, destinazione isola di Skye. Prima di entrare all'isola, sosta obbligata per visitare il castello di Eilean Donan, sosta più o meno casuale nella piccola e bellissima Plockton (dove, dopo tanta carne e tanta roba