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Visualizzazione dei post da dicembre, 2010

L'ago della Bilancia

Oltre al Natale, l'altra cosa che si avvicina è Capodanno. Siccome facevo parte del giornalino del mio paese credo che non ci sia niente di più noioso che sentire parlare di bilanci di fine anno. Tanto cosa cambia? Gennaio che inizio sarà? Sarà comunque una continuazione del resto, e se poi man mano le cose miglioreranno o non miglioreranno sarebbe stato uguale anche se non avessimo dato dei numeri e dei nomi ad anni, mesi e giorni. Quindi non faccio nessun bilancio, né positivo né negativo. Tanto cambierebbe comunque in base alla lunghezza di tempo considerata. Ho studiato lingue ma un paio di esami di economia li ho dati, so bene l'importanza della differenza fra breve-medio-lungo periodo. L'altra cosa che fermenta in questi giorni è la fatidica domanda: cosa fai a Capodanno? ^_^ Una scusa per raccontarti quello che faranno loro, ma senza invitarti. Invitami no? Scherzo, in realtà m'importa poco, qualcosa poi salta sempre fuori... l'importante è che abbia a che fa

Nuvole nere e cielo sereno.

Si impara, proprio malgrado o indirettamente, a volte. Tipo che non si sta insieme se non si vuole stare. Che ci sono dei momenti in cui si può scegliere, e scegliere la soluzione che sembra più egoista si rivela poi essere la scelta più altruista. Nessuno si può rinchiudere in una prigione e accusare gli altri di avercelo messo dentro. Rinchiuditi dove vuoi, ma poi non lamentarti; che a meno che non ci metti un muro puoi sempre uscire. È ingiusto per sé e per gli altri, e io so che ci sono dei momenti, lo so bene che ci sono quei momenti, in cui ti sentiresti uno schifo a fare ciò che è meglio per te prima che per gli altri, ma invece è giusto così. Ci passi attraverso, paghi per i tuoi errori ma fai la scelta giusta. Quante volte sappiamo bene qual è la scelta giusta e facciamo finta di non vederlo? E poi più aspetti e peggio è. È difficile quando si vive sotto lo stesso tetto non farsi influenzare dall'umore degli altri. Ma non è giusto. Perché nonostante non tutto sia come vorr

Glamour

Il Natale ha già rotto prima di cominciare. Comunque mi piace fare i regali al mio moroso e al suo bimbo, salutare qualche parente, qualche cena e qualche incontro con persone che non vedi spesso. Ma qualche, non il mondo intero, e soprattutto non le persone che non sopporto, o di cui non mi importa granché perché comunque le conosco poco. Questo no. E non è perché sono cattiva, è solo che se passo tutto l'anno a pensare che mi stai sul groppo non vedo perché a dicembre ti devo sorridere e abbracciare o fare un regalo. Saluto per cortesia, al limite biascico un auguri, ok, ma niente di che. Se ti piacciono tanto le pallette colorate festeggia le pallette colorate, ma non la bontà degli esseri umani se per tutto il resto del tempo inveisci contro negri zingari e albanesi. Un minimo di coerenza. Se ti lamenti degli sprechi e dei consumi inutili almeno limita poi le tue decorazioni e non pretendere di avere un mondo pieno di lampadine colorate. Che per decorare l'elettricità è sup

Buzz marketing

Adesso diffondo un'iniziativa su Facebook: mettiamo tutti nel nostro profilo la foto di noi che ci buttiamo dal balcone per solidarietà con Monnicelli. Quanti seguiranno? In realtà l'iniziativa si era già diffusa prima della sua morte, in Spagna, e si chiamava balconing. Vien voglia di perdere fiducia nell'umanità (non che ne abbia mai avuta tanta...).