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Visualizzazione dei post da febbraio, 2009

Ultimo

Perché voglio che sia l'ultimo post sull'argomento. Credo di aver chiuso quella porta, voltato quella pagina, tirato l'acqua del cesso, chiamiamola pure con la metafora che vogliamo. Ho pianto, sbraitato, mi sono incazzata, mi sono incupita, mi sono chiusa dietro una faccia che faceva finta di stare bene mentre dentro sentivo il cuore a pezzi. Che poi a far finta di star bene, si inizia a stare meglio, a parte certi momenti. Poi siccome so che tanto passa prima o poi (cosa tutto sommato triste, passa tutto, allora tanto vale...); e siccome non ho più voglia di stare male perché ci sono stata già abbastanza... allora basta. Dopo il momento-disperazione, ho avuto il momento-speranza, e non stavo male perché speravo che non fosse finita davvero così. Però era deleterio. Ora è arrivato il momento-addio. Nessun ritorno, non lo vorrei nemmeno più. Non avrei più fiducia, e poi guardare le cose da lontano aiuta a distorcerle abbastanza (o a vederle come sono davvero? poco importa,

Alzo il dito medio ai sogni (quelli involontari, che si fanno dormendo)

Non è giusto che io faccia di tutto per tenerti lontano dalla mia testa e continui a tornare. Lo so che è presto ma cazzo adesso basta. Vattene via. Non è giusto che cerco di concentrarmi su ciò che devo fare, cerco di divertirmi, distrarmi, parlare con gente che conosco appena e conoscerne di nuova, e tutto il giorno sto abbastanza bene, riesco perfino a non pensare a te in certi momenti. Non so, quando guardo i Simpson, per esempio, mi diverto un sacco con mio fratello e tu non esisti. Poi vado a dormire e ti sogno. E la mattina faccio una fatica a tirarmi su perché quel senso di pesantezza sul cuore e di mancanza nello stomaco non se ne vanno. Ci metto qualche ora a farmela passare e ritornare alla positività per il resto della giornata. Forse dovrei smettere di dormire? Volevo dire tante cose ma alla fine dico solo che sono arrabbiata e mi manchi. Soprattutto sono arrabbiata.

Ci riprovo

Ci riprovo a guardare tutto in positivo. Sono stati mesi molto belli, in cui ho scoperto che persone belle ne esistono ancora. Sono stati mesi in cui una carica di fiducia in me stessa mi ha aiutato a riprendere in mano le cose dove purtroppo le avevo lasciate, perché avevo perso totalmente fiducia in tutto e soprattutto in tutte le persone. Ho arrancato per rimettermi in piedi e rimettere in moto tutta una serie di cose, e non è stato facile perché avevo mollato tutto, smettendo di credere di essere la persona che invece sono. La parte più bella degli ultimi mesi mi ha lasciata lì ora, ma il lavoro che ho fatto per tornare a tirare fuori quel che ho dentro e quello che sono non subirà nessun arresto, per fortuna. Sono fiduciosa del fatto che sto facendo ritornare ogni piccolo pezzo al suo posto, anche se c'è una parte che non guarirà mai del tutto e la cicatrice resterà. Riesco ad essere felice di molte cose, ma almeno per un po' una cosa continuerà a mancare. Ma anch'io p

Energia

Naturalmente non posso sapere se è vero ciò che si dice nella citazione che riporto fra un attimo, però potrebbe anche essere. Mi piace comunque che una persona si sia cimentata nel cercare di vedere il mondo con occhi diversi dai propri. Penso sia uno sforzo davvero ammirevole, poi è fatto da un attore che ha l'abitudine di cambiare prospettiva per entrare in un personaggio ed è lì che sta la sua bravura. Ripeto non so se queste parole, senz'altro poetiche e sicuramente con un che di vero, siano verità, ma è comunque una prospettiva che credo vada considerata. E in ogni caso, al di là di tutto, dal semplice punto di vista letterario è sicuramente un pezzo molto bello. «La donna e il cielo si somigliano. Sconfinato è lo sguardo di meraviglia e terrore che un uomo può perdere in entrambi. Il mistero di una donna è un dolore che non si rimargina e neppure si riesce a imparare. L'uomo non imparerà mai a essere donna, e neppure una donna imparerà mai a essere donna. Quando una

Barney's Version

Finalmente, finito di fare le frittelle, mi viene voglia di scrivere di questo libro, La versione di Barney , di Mordecai Richler, che è stato il mio preferito del 2008 e penso che lo sarà comunque per sempre, almeno un po' ma per sempre. In particolare i primi sei mesi del 2008 sono stati i più assurdi che abbia mai vissuto, ma almeno hanno portato questo di buono. E rileggerlo ogni tanto (sì sono di quelle che rileggono i romanzi, anche se sono lunghi) mi ha sempre fatto un che di bene. La storia strampalata, avventurosa, cinica e nonostante ciò così innamorata di Barney Panofski mi resterà sempre nel cuore. L'ho sempre considerato un Holden Caulfield versione con dentiera e alzheimer, uno di quei personaggi che raccontano la loro storia raccontandone assieme mille altre. Panofski il mago della divagazione, che lascia a metà un aneddoto solo perché gli viene in mente che non si ricorda il titolo di un libro, o come si chiama quell'attrezzo da cucina che si usa per tirare